"Il compagno Togliatti è intervenuto nel dibattito compiacendosi, prima di tutto, della serietà e riuscita di tutti gli interventi. Ci si trova di fronte ad una manovra abbastanza sguaiata degli avversari, che per nascondere la grandiosità del quadro positivo che è stato tracciato dal congresso, concentrando il fusco attorno alle critiche degli errori e difetti nell’azione del compagno Stalin. La critica di questi errori e difetti il Congresso non poteva non farla e l’ha fatta in una ritrazione in cui la maggior parte di essi è già stata corretta. Noi ci troviamo in una situazione diversa, perché molte cose cui compagni sono apparse nuove, e anche per la diversità delle situazioni in cui operano il nostro partito e quello sovietico. Noi, esposti ai colpi di un avversario perfido e senza pregiudizi, dobbiamo ragionare e argomentare ampiamente, molto più di quanto non fosse necessario ai compagni sovietici. Dobbiamo sottolineare che non è possibile e che nessuno intende negare o distruggere la grandezza di Stalin e dell’opera da lui compiuta. Dobbiamo storicamente spiegare come gli errori da Stalin compiuti si inseriscono in un movimento di d’enorme portata da cui è uscita la vittoria della società socialista. Dobbiamo mostrare come anche mentre questi errori venivano compiuti, la linea sulla quale tutto il movimento progrediva ma giunta, perché il partito, classe operaia, il popolo, lo stato e la società socialista vivevano, si sviluppavano, progredivano per il lavoro e per la lotta di milioni e milioni di nomini. Se oggi la critica viene fatta è perché ci si è voluto liberare del tutto di un peso di cui ci si doveva liberare. Anche per noi quegli errori furono un peso e liberandocene anche noi progrediremo meglio di prima. Quanto più questa convinzione penetrerà in tutto il partito tanto più saremo in grado di battere l’avversario, di far comprendere sempre meglio il valore delle conquiste che il socialismo già ha realizzato e delle prospettive che gli si aprono, _ saremo in grado di far uscire da questa critica un accrescimento della nostra fama, della nostra capacità di lavoro, di lotta, di conquista, di nuove masse umane alla nostra causa."
Il manoscritto, probabilmente a causa delle correzioni, è stato successivamente strappato e restaurato sul retro senza perdita di testo.
Codice autografo: GIGGAZAST0122
Data autografo: 22/03/1956
Pagine: 4
Pagine manoscritte: 2
Condizioni: Ottime
Dimensioni: 31x21 cm
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