De Rossi Emilio

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Emilio De Rossi nacque il 10 febbr. 1844 a Mentone (Francia, dipart. Alpi Maritt.) entrò giovanissimo nell'università di Genova, completando nel 1864, appena ventenne, il corso di medicina e chirurgia, e ottenendo la medaglia che il Municipio di Genova conferiva al miglior laureando. Prima di lasciare l'università compose una memoria sulla Putrefazione cadaverica in ordine alla medicina legale, che gli valse gli elogi della facoltà di medicina e un'altra medaglia del Municipio di Genova.

Nel 1870, su richiesta del governo, si trasferì a Roma, dove tenne un corso libero di otoiatria pratica e dove il 23 ott. 1871, con un decreto ministeriale, gli fu affidato l'incarico di insegnamento dell'otoiatria presso l'università. Nasceva così in Italia l'insegnamento accademico dell'otologia, ma la clinica vera e propria non esisteva ancora. Per quattro anni il D., privo di reparto, di assistenti e di fondi, si vide costretto a limitare la sua attività a un modesto ambulatorio e a due ore settimanali di lezione presso l'ospedale di S. Spirito finché, nel gennaio del 1876, stanco degli ostacoli continuamente insorgenti, rinunciò all'incarico e partì per Parigi. In questa città frequentò le cliniche di P. Broca, di A.-L. Gosselin, di L-D-A. Richet e di A.-A-S. Verneuil.

Nello stesso anno, però, cambiato il governo, venne richiamato dal ministro M. Coppino, con la promessa che si sarebbero realizzate le condizioni da lui ritenute necessarie per un valido insegnamento. Il corso libero complementare di otoiatria pratica, nell'anno accademico 1877-78, divenne così corso ufficiale e la clinica otoiatrica fu sistemata nell'ospedale di S. Giacomo e dotata di un assegno annuo di 11.850 lire. Con tale modesta somma il D., coadiuvato dal suo assistente e amico G. Marchiafava, dette vita a una scuola molto brillante e frequentata da numerosi allievi. L'11 nov. 1881 venne nominato professore straordinario di clinica otoiatrica e contemporaneamente, come libero docente, incaricato dell'insegnamento della laringologia. Con decreto ministeriale fu nello stesso tempo stabilito un nuovo organico della clinica e stipulata una speciale convenzione con l'amministrazione dell'ospedale S. Giacomo. Nell'anno 1893 il D. fondò, con la cooperazione del prof. G. Grandenigo di Torino, la rivista Archivio italiano di otologia, rinologia e laringologia. 

Nel Congresso internazionale di medicina, tenutosi a Roma nel 1894, il D. riferì di aver ottenuto "buoni risultati, mobilizzando la staffa mediante la disarticolazione della lunga apofisi dell'incudine", nei casi di ben definita anchilosi del martello con l'incudine, ma con staffa libera e labirinto indenne.

Altro intervento da lui eseguito fu la stapedectomia e, dal lavoro del figlio Carlo, risulta che nel 1896 nella clinica otorinolaringoiatrica di Roma ne vennero praticati quattro. Sulla scorta della descrizione degli interventi, si nota che uno solo dei pazienti era affetto da quella che oggi viene definita otosclerosi, mentre gli altri erano portatori di esiti cicatriziali di vecchie otiti. Nel caso dell'otosclerosi l'intervento non riuscì, perché le crura si fratturarono e la platina restò fissa; negli altri casi la staffa fu estratta completamente e fu ottenuto un modesto miglioramento, al quale seguì in breve la scomparsa di ogni beneficio. Per la povertà dei risultati conseguiti e i gravi sintomi osservati in due malati ai quali, nel 1893 e nel 1894, aveva asportato accidentalmente la staffa, il De Rossi abbandonò definitivamente la stapedectomia.

L'eredità scientifica del De Rossi è rappresentata, oltre che dal Trattato delle malattie dell'orecchio, anche da una trentina di lavori che raccolgono i risultati più importanti dei suoi studi. Una buona parte delle pubblicazioni è dedicata a problemi riguardanti la chirurgia funzionale dell'orecchio, e di queste si ricordano: Su19casi di miringotomia (19 Fälle von Myringotomie), in Arch. für Ohrenheilk., II (1876), pp. 256-71; Dell'importanza degli studi speciali in medicina e particolarmente di quello delle malattie dell'organo dell'udito. Prolusione al VI corso d'otoiatria tenuto in Roma, Roma 1876; Contribuzione allo studio della medicina operatoria dell'orecchio e disarticolazione della catena degli ossicini, in Atti d. R. Acc. medica di Roma, IV (1878), I, pp. 16-52; Della terapia in genere e specialmente della medicina operativa nelle malattie dell'orecchio, Napoli 1881; Sulla chirurgia operativa dell'orecchio medio, in Arch, ital. di otologia, rinologia e laringologia, I (1893), 1, pp. 105-28; Medicina operativa dell'orecchio medio e nuovi strumenti, ibid., III (1895), 1, pp. 1-4.

Sono anche di grande interesse i rendiconti che venivano raccolti e pubblicati alla fine di ogni anno accademico, contenenti la descrizione particolareggiata di tutte le attività svolte dalla clinica di Roma, con speciale riferimento alla casistica clinica e alle esperienze di terapia medica e chirurgica.

Il De Rossi fu anche appassionato di belle arti e fu, di molti artisti, mecenate e protettore. Morì l'11 nov. 1901 a Roma, per un attacco di angina pectoris.




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