Corot Jean-Baptiste Camille

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Jean-Baptiste Camille Corot (Parigi, 16 luglio 1796 – Parigi, 22 febbraio 1875) è stato un pittore francese, considerato uno dei più sensibili paesaggisti dell'Ottocento. 

In effetti Corot si recò per la seconda volta in Italia nel 1834, soggiornando soprattutto a Venezia e in Toscana: si interessò in particolare al lato più aspro e selvaggio della natura, come testimoniano le due tele su Volterra, eseguite nel 1834. Sulla strada del ritorno, tuttavia, si fermò in Lombardia, rimanendo incantato dalle leggere foschie che aleggiavano sullo specchio d'acqua del lago di Como: questo gusto per i paesaggi avvolti dalla nebbia avrebbe influenzato in modo decisivo la sua arte.

Corot trovò un inestimabile ammiratore: si trattava di Charles Baudelaire, poeta francese che arrivò a difenderlo dai detrattori e persino a definirlo «capo della moderna scuola di paesaggio». Grazie agli apprezzamenti di Baudelaire, Corot iniziò gradualmente a conquistare il favore della critica e del pubblico, arrivando persino a esser nominato membro della giuria del Salon nel 1848. Corot consacrò tuttavia la sua celebrità solo con l'Esposizione Universale del 1855, quando Napoleone III acquistò un suo dipinto Il carretto, ricordo di Marcoussis: ebbe così inizio un decollo artistico che culminò nel 1859, quando i numerosi dipinti esposti al Salon riscossero un successo clamoroso. In quell'anno Corot poteva vantare una folta schiera di ammiratori entusiasti (come Eugène Delacroix), di acquirenti e persino di allievi, come Camille Pissarro, futuro caposcuola dell'Impressionismo.

Nonostante la fama iniziasse ad arridergli Corot continuò a peregrinare per le campagne, continuando a dipingere con spregiudicatezza formale sia i paesaggi (rigorosamente en plein air) che le figure e cogliendo occasionalmente spunti anche dal Romanticismo.



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