Riario Girolamo

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Girolamo Riario (Savona, 8 febbraio 1443 – Forlì, 14 aprile 1488) fu Signore di Imola, dal 1473, e di Forlì, dal 1480. Fu, inoltre, capitano generale della Chiesa sotto papa Sisto IV, suo zio, e uno degli organizzatori della Congiura dei Pazzi del 1478 per assassinare Lorenzo e Giuliano de' Medici. 

Nel 1478, Girolamo fu uno degli organizzatori della Congiura dei Pazzi, per assassinare Lorenzo de' Medici e suo fratello Giuliano e rovesciare in questo modo il dominio di Casa de' Medici; infatti, il progetto prevedeva che proprio Girolamo dovesse assumere il comando della Signoria di Firenze alla morte dei due Medici. Il piano prevedeva di avvelenare i due fratelli sabato 25 aprile, durante un banchetto da loro organizzato nella Villa Medici di Fiesole; a versare il veleno nelle pietanze dei due fratelli avrebbero dovuto essere Jacopo de' Pazzi e lo stesso Girolamo, ma un improvviso malore di Giuliano, che lo costrinse a non poter partecipare al banchetto, fece saltare il piano. I congiurati decisero allora di agire il giorno dopo, domenica 26 aprile, durante la messa nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore.

Il giorno stabilito, durante la messa, al momento dell'elevazione dell'ostia scoppiò la congiura, Bernardo Bandini trafisse Giuliano al petto, il quale, cercando di fuggire, venne subito assalito da Francesco de' Pazzi, che lo trafisse ripetutamente con un pugnale con una tal violenza da ferirsi da solo ad una gamba. Giuliano oramai giaceva morto. Contemporaneamente, Stefano da Bagnone e Antonio Maffei da Volterra, due religiosi, assalirono Lorenzo, riuscendo però solamente ferirlo, perché quest'ultimo sguainò la spada ed iniziò a difendersi; grazie all'aiuto dei suoi scudieri Andrea e Lorenzo Cavalcanti, all'amico Angelo Poliziano e al sacrificio di Francesco Nori, che si interpose tra lui e il Bandini, Lorenzo riuscì a sfuggire alla morte e a rifugiarsi in sagrestia, dove si rinchiuse sbarrando le pesanti porte.



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