Lettera interamente autografa e firmata di Giovanni Giacomo Marinoni celebre astronomo e matematico italiano. Fu membro di società scientifiche in tutta Europa: nel 1746 fu accettato come membro straniero dell'Accademia delle scienze prussiana e membro onorario dell'Accademia russa delle scienze a San Pietroburgo. Il suo osservatorio privato sul Molkerbastei, in seguito divenne l'Osservatorio dell'Università di Vienna, fu il primo a Vienna e fu dotato di strumenti innovativi dal 1728.
Lettera redatta a Vienna, il 3 Settembre 1727 ed indirizzata a Modena all'Abate Domenico Vandelli noto scienziato, cartografo e matematico italiano.
Il celebre astronomo richiede alcuni strumenti astronomici per calcolare al meglio le misure della prossima eclissi solare. Bellissima e complessa lettera di carattere astronomico: "(...) l'apparecchio astronomico, che va lentamente al pari di quelli delle fabbriche, o macchine grandi. Mando dunque a V. S. Illustrissima l'estratto del mio calcolo e la figura che ne risulta, per determinare colla medesima le misure. Io nella mia che è quadrupla in scala di questa vi trovo accuratamente anche li secondi d'ogni distanza. Questo metodo di contemplare l'eclissi del sole nel disco della terra visto dalla Luna, che fu pensato da Keplero (Giovanni), (...) fu perfezionato dal Cassini (Giovanni) ed ora in Germania è divenuto alla moda, ed infatti riesce comodamente rendendo il calcolo geometrico. Il tempo non mi permette di difendermi".
Marinoni termina la lettera con i saluti agli amici e annotando il titolo di un libro "Elementa algebrae pro novis Tyronibus tumultuario studio concinnata " di Nicolò de Martino consigliandolo al destinatario come trattato fisico-astronomico e un trattato di aerostatica, citando gli studi Galileo.
Marinoni parla dell'eclissi anulare avvenuta il 22/03/1727 e la lettera è stata redatta pochi giorni prima dell'eclissi totale avvenuta il 15/09/1727.