Emiliani Giudici Paolo

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Paolo Emiliani Giudici (Mussomeli, 13 giugno 1812 – Tonbridge, 8 settembre 1872) è stato uno scrittore, storico, critico letterario e storiografo italiano.

Entrato nell'ordine domenicano, a Palermo contro il suo volere, ne uscì nel 1841. Esule dalla Sicilia per motivi politici nel 1843, riparò dapprima a Livorno e poi a Firenze dove divenne professore di Estetica all'Accademia di Belle Arti. Nel 1867 fu eletto deputato; dopo le dimissioni di Rattazzi (27 ottobre 1867) militò nell'opposizione. Si dedicò soprattutto agli studi letterari. La sua opera più importante è "La Storia delle Belle Lettere in Italia" (1844). Uscì in seconda edizione nel 1855 con il titolo "Storia della Letteratura italiana". Fu il primo autore a scriverne una. L'opera subordinava la letteratura all'elemento politico. Per Emiliani-Giudici Il "periodo della letteratura originale" italiana andava dagli inizi del volgare fino a Lorenzo de Medici; seguiva l'"età di decadenza" (XVI e XVII secolo); la letteratura italiana rifioriva un po' con l'Alfieri, ma questo risorgimento veniva soffocato sul nascere dal romanticismo, importato dalla Francia. Nella città di Palermo e di Caltanissetta gli è stata dedicata una via, Via Paolo Emiliani Giudici.


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