Paleocapa Pietro

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Pietro Paleòcapa (Nese, 11 novembre 1788 – Torino, 13 febbraio 1869) è stato uno scienziato, politico e ingegnere italiano.

Esame di una memoria del commendatore Manetti (1845) Nato nel bergamasco da famiglia di antiche origini greche che si era trasferita nei domini della Serenissima dopo la conquista ottomana di Creta (Candia) nel XVII secolo. Dopo gli studi in Legge e Matematica a Padova, proseguì la sua formazione all'Accademia Militare di Modena, ottenendo il grado di tenente nel Genio. Militò per due anni nelle milizie napoleoniche, e nel 1817 entrò nel "Corpo degli Ingegneri di Acque e Strade" di Venezia, occupandosi in particolare di idraulica; studiò progetti nel settore delle ferrovie, dei trafori e dei canali navigabili, contribuendo significativamente alla costruzione di molte infrastrutture essenziali tra cui la fortezza di Osoppo in Friuli. Nel 1813 partecipa alla campagna di Germania e, dopo la battaglia di Yütterbok, viene fatto prigioniero. Riuscito a fuggire, rientrò in Italia. Con la fine dell'avventura napoleonica nel 1814, si ritira a vita privata per due anni. Nel 1817 entrò nel Corpo del Genio Civile e nel 1821 venne trasferito a Milano. Nel 1825 venne chiamato a Vienna dove ricevette l'incarico di progettare e dirigire un censimento generale. Stanco per le lentezze con cui procedono i lavori, nel 1829 chiese di essere trasferito a Venezia.

Nel 1840 diventò direttore generale delle Pubbliche Costruzioni a Venezia, promuovendo la regolamentazione del Brenta, del Bacchiglione, dell'Adige, di diverse zone paludose nei pressi di Verona e occupandosi della costruzione di una diga nel porto di Malamocco. Trattò anche il Tartaro e il Canal Bianco.


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