Rapisardi Mario

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Mario Rapisardi, all'anagrafe Mario Rapisarda (Catania, 25 febbraio 1844 – Catania, 4 gennaio 1912), è stato un poeta, traduttore e docente universitario italiano.

Venne soprannominato "il Vate Etneo", appellativo da lui stesso coniato nel suo autoritratto poetico in stile foscoliano, presente nel poema Atlantide. 

Pur essendo classicista e avvicinato alla scapigliatura, Rapisardi mantenne una propria cifra stilistica assolutamente personale, legata spesso anche al modello della canzone libera e dei versi sciolti, a differenza del suo rivale Giosuè Carducci. Per il contenuto si caratterizza per una forte vena polemica, per la critica religiosa, la poesia sociale, l'ispirazione filosofica e gli accenti puramente lirici di origine leopardiana. L'opera di Rapisardi, elogiata da Francesco de Sanctis e altri critici (Filippo Argeri, Sebastiano Barbagallo), fu poi criticata da Benedetto Croce (sotto l'influenza carducciana) e da Gramsci, e rimase in ombra durante il fascismo poiché il suo autore era ritenuto un materialista storico (per gli elogi a Karl Marx) più che un "mistico del naturalismo e del panteismo" (quale in effetti era, nel suo panteismo naturalistico); nel secondo dopoguerra verrà rivalutata dagli studi di Concetto Marchesi e Alberto Asor Rosa.


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