D'Annunzio Gabriele

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Gabriele D'Annunzio ( Pescara 12 marzo 1863 Gardone Riviera 1 Marzo 1938  )

Nato nel 1863, Gabriele D'Annunzio si trasferì ancora giovane da Pescara a Roma, in cerca di gloria letteraria e di una vita elegante nell'alta società. Dopo poco tempo attirò l'attenzione verso di sé a causa di alcuni scandali, amori e amicizie importanti che lo resero celebre.

Dopo un periodo trascorso alla villa della Capponcina, a Fiesole, vicino Firenze dovette fuggire dai creditori sempre più insistenti e decise di trasferirsi in Francia.

Rientrò in Italia alla vigilia della Prima Guerra mondiale, della quale fu uno dei profeti e dei cantori. Arruolatosi volontario, compì famose imprese belliche.
Poco dopo la guerra, si gettò nell'impresa di Fiume,  durata un anno. Insegnò al fascismo la politica del colpo di mano e il linguaggio violento con cui arringare la folla. Dopo il 1922 fu a parole glorificato dal regime fascista, ma di fatto emarginato nella sua villa-museo del Vittoriale, dove morì nel 1938.

Le opere:

Gabriele D’Annunzio si distingue per un maggior vigore poetico un gruppo di poesie dedicato alla madre. “Laudi del Cielo, del Mare, della Terra e degli Eroi” diviso in quattro libri, i primi tre pubblicati nel 1903-1904, l’ultimo nel 1912. “Notturno” (1916, ampliata nel 1921) contiene le poesie create mentre D’Annunzio era costretto al buio (da qui il titolo) per una ferita di guerra all’occhio.


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