Carlo Armellini

Immagine autore

Carlo Armellini nasce a Roma nell'anno 1777.

Vedovo e con due figli non viene accettato dalla famiglia di lei, ma Faustina è irremovibile. I primi anni della loro vita non sono facili. L'interessamento del cardinale Consalvi, amico del suocero, gli fa ottenere l'incarico di procuratore nelle Marche. L'influenza della famiglia di Faustina gli apre le porte dell'aristocrazia romana. Nel 1830 era morto il ricchissimo marchese Lovatelli e ne sarebbe divenuto erede il principe Orsini, confinante con il principe Boncompagni. Un figlio segreto, riconosciuto, del marchese si frappone alle pretese dell'Orsini. Carlo viene nominato dal principe Boncompagni a patrocinare gli interessi del fanciullo. Il processo dura tre anni, dividendo la società romana tra i fautori dei due pretendenti. La vittoria di Carlo Armellini in questo processo lo consacra principe del foro. L'amicizia di Faustina con la moglie inglese del "cugino" Bracci-Testasecca, divenuta amica di Giuseppe Mazzini, lo convince a incontrarlo a Londra, in un viaggio a Parigi con la moglie. Avvicinatosi alle idee della Giovine Italia, durante la rivoluzione romana del 1848 acconsente di far parte del governo e ne scrive la costituzione. La sua posizione nell'aristocrazia romana lo rende indispensabile alla transizione di potere, favorito dall'influenza della moglie Faustina e dalla cognata di lei Maria Giorgi. La sua scelta di campo sarà osteggiata dal figlio Vito che, per protesta, emigra in America. Il crollo della Repubblica Romana lo costringe all'esilio, mentre la moglie con i figli Augusto e Vincenza (Cencia) rimane a Roma, temendo che il Papa avrebbe potuto confiscargli la casa sul Campidoglio.

Seguì una carriera legale e, di idee moderate, sostenne la politica innovatrice di Papa Pio IX. Fu tra i collaboratori del settimanale politico Il contemporaneo. Nel 1848 fu eletto deputato. Dopo l'assassinio di Pellegrino Rossi e la fuga del Papa si spostò su posizioni più radicali e, dopo la nascita della Repubblica Romana, il 23 dicembre 1848 fu nominato ministro dell'interno. Il 29 marzo 1849 divenne membro del triumvirato della Repubblica Romana insieme a Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi. Con Aurelio Saliceti curò la stesura della costituzione della Repubblica. Dopo la caduta del nuovo Stato ad opera dei francesi, si rifugiò in Belgio, dove morì il 12 Giugno 1863


Categorie del personaggio

Gli autografi di questo personaggio