Bergamini Alberto

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Alberto Bergamini (San Giovanni in Persiceto, 1º giugno 1871 – Roma, 22 dicembre 1962) è stato un giornalista e politico italiano. 

Quando, nel 1901, i politici Sidney Sonnino e Antonio Salandra decisero di fondare un nuovo quotidiano liberal-nazionale a Roma, chiesero ad Albertini un consiglio su chi mettere a capo del nuovo giornale. Albertini fece loro il nome di Bergamini, anche se ciò gli costò la privazione di un collaboratore cui teneva molto. Nel Giornale d'Italia (il cui primo numero uscì il 16 novembre 1901) Bergamini ebbe il doppio ruolo di gerente responsabile (= direttore responsabile) e socio accomandante (cioè amministratore) (come Albertini al Corriere). Con lui passò dal Corriere al nuovo quotidiano anche Domenico Oliva, già di stanza a Roma come deputato al Parlamento.

Bergamini è passato alla storia del giornalismo italiano per l'invenzione della Terza pagina e per l'adozione, in essa, del carattere tipografico elzeviro. La prima «terza pagina» uscì, il 10 dicembre 1901, in occasione della prima della tragedia Francesca da Rimini di Gabriele D'Annunzio, con protagonista Eleonora Duse, presso il Teatro Costanzi di Roma. All'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale, il 3 giugno 1915 Bergamini fece richiesta al ministro della Guerra, Zuppelli, per essere arruolato volontario. La domanda non ebbe accoglimento ed egli restò per tutta la durata del conflitto alla direzione del giornale.

Il 3 ottobre 1920 venne nominato senatore del Regno. Nei primi anni venti irruppe sulla scena politica nazionale il movimento fascista. Nonostante Bergamini mostrasse un iniziale interesse, non tardò a notarne la carica sovversiva. Ebbe presto uno scontro personale con Benito Mussolini. Il 31 ottobre Mussolini diventò capo del governo, neanche un mese dopo (23 novembre) moriva Sidney Sonnino. Oltre a lasciarlo solo alla guida del giornale, veniva a mancare a Bergamini un sostegno importante dentro i palazzi del potere.



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