Hudson Lowe Sir

Immagine autore

Sir Hudson Lowe (Galway, 28 luglio 1769 – 10 gennaio 1844) è stato un generale britannico, di origini irlandesi, ricordato come il "carceriere" di Napoleone Bonaparte nelle vesti di governatore dell'isola di Sant'Elena durante l'esilio dell'imperatore francese.

Figlio di John Lowe, un chirurgo militare, nacque a Galway in Irlanda, patria della madre. Frequentò la Salisbury Grammar School, entrando poi nella milizia del Devon orientale all'età di vent'anni e successivamente (1787) nel 50º reggimento dove serviva suo padre, venendo poi inviato a Gibilterra sotto il governatore generale O'Hara. Con l'entrata in guerra dell'Inghilterra contro la Francia nel 1793, Lowe fu inviato in servizio attivo prima in Corsica, poi sull'Elba, in Portogallo e a Minorca, dove gli venne affidato il comando di un battaglione di esiliati corsi, chiamato i "Corsican Rangers" e conducendoli quindi in Egitto tra il 1800 e l'anno successivo.

Al suo arrivo a Sant'Elena, Hudson Lowe venne a sapere degli attriti che c'erano stati tra Napoleone e l'ammiraglio Cockburn dell'H.M.S. Northumberland, la nave che aveva trasportato Bonaparte e i suoi seguaci sull'isola; venne inoltre a sapere delle pressioni di Napoleone e dei suoi sul vice-governatore colonnello Wilks riguardo alla possibilità di un'estensione dei ristretti limiti di movimento concessi loro. Lowe, desideroso di rispettare alla lettera gli ordini rigidissimi ricevuti da Londra, non aveva alcuna intenzione di cedere su questi punti e non tardò a entrare in conflitto con Napoleone.


Col sopraggiungere di notizie riguardanti una spedizione di salvataggio organizzata dai bonapartisti degli Stati Uniti, Lowe impose maggiori restrizioni alle libertà di movimento di Napoleone: la sua residenza di Longwood iniziò ad essere vigilata costantemente dopo il calar del sole, cosa che portò Napoleone e i suoi compagni a una rottura dei rapporti con Hudson Lowe. Anche il medico inglese O'Meara si schierò dalla parte di Napoleone, contribuendo poi a dipingere in cattiva luce la condotta di Lowe allorquando ritornò in patria. Accuse al pessimo comportamento di Lowe vennero anche da Las Cases, Montholon e dai Commissari francesi, russi e austriaci.

Lo stesso duca di Wellington ebbe a dire di lui: «Una pessima scelta; era un uomo privo di educazione e di giudizio. Era un uomo stupido, non conosceva nulla del mondo e, come tutti gli uomini che nulla sanno del mondo, era sospettoso e geloso». Vi sono peraltro anche voci in difesa di Lowe, che affermano come egli si limitasse ad eseguire gli ordini avuti per impedire la fuga di Napoleone dall'isola. L'ultimo episodio ricordato da Emil Ludwig nel suo libro è di come il governatore, dopo aver dichiarato che perdonava l'Imperatore e pur rendendogli gli onori della sepoltura come fosse un generale inglese, rifiutasse che la tomba riportasse la sola scritta "Napoleone" (senza il "Bonaparte") per cui la stessa rimase senza iscrizione. Lowe resta quindi una figura piuttosto controversa.


All'indomani della morte dell'imperatore, il 5 maggio 1821, Lowe fu richiamato a Londra ottenendo i ringraziamenti di re Giorgio IV.


Categorie del personaggio

Gli autografi di questo personaggio