Boieldieu François-Adrien

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François-Adrien Boieldieu nacque a Rouen il 15 dicembre 1775. E' ancora considerato come il principale compositore francese d’Opéra del primo quarto del XIX secolo.

Il padre, segretario dell’arcivescovado di Rouen, lo impiegò come corista nella chiesa metropolitana. Da questa esperienza Boieldieu apprese i primi elementi di musica dal maestro Urbain Cordonnier passando successivamente sotto la direzione di Charles Broche, organista della cattedrale.

Didatta ordinariamente severo nei confronti dei propri allievi, Broche fu particolarmente duro nei confronti del giovanissimo Boiel, secondo la convinzione che alle giovani promesse occorresse riservare un cattivo trattamento. Si dice, a questo riguardo, che Boieldieu dovesse svolgere per il suo maestro servizi da cameriere (come tra Haydn e Porpora), e che un giorno, per evitare la punizione prevista per una lieve mancanza, fosse scappato fino a Parigi. A sedici anni Boieldieu possedeva un piacevole talento di esecuzione al pianoforte, delle felici idee melodiche e qualche nozione di armonia; si faceva anche già sentire in lui, con grande intensità, quella passione per il Teatro che sarà decisiva per il suo indirizzo artistico. I suoi scarsi risparmi erano impiegati per un posto all’Opéra, e quando mancava il denaro, come spesso gli accadeva, trovava l’ingresso di sotterfugio, per deliziarsi delle musiche di Grétry, di Dalayrac o di Méhul.

Aveva già composto diverse romanze: Quand, par pudeur, Au sein des plaisirs, Dans mes ennuis, De la lune les lueurs sombres, Charmant objet e, nel 1792, un Concerto per Pianoforte. Per un artista promettente come lui, però, il massimo della felicità sarebbe stato comporre un’opera e il libretto glielo scrisse il padre Jean-François.

Nacque così, nel 1793, la sua prima Opéra-comique, “La Fille coupable”, in 2 atti, rappresentata al Théâtre des Arts di Rouen il 2 novembre 1793. Il Terrore non impediva le rappresentazioni teatrali e a Rouen si tenevano importanti attività musicali: altre sue romanze furono cantate dal celebre tenore Garat e, incoraggiato dall’accoglienza favorevole della sua opera prima, ancora con il concorso librettistico del padre, il 28 ottobre 1795 mandò sulle scene i 3 atti della Rosalie et Myrza, che fu un successo, anche se, purtroppo, lo spartito è andato perduto.

Morì a Varennes-Jarcy l’8 ottobre 1834.


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