Taxil Lèo

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Léo Taxil, vero nome Marie Joseph Gabriel Antoine Jogand-Pagès (Marsiglia, 21 marzo 1854 – Sceaux, 31 marzo 1907), è stato uno scrittore e giornalista francese, noto per le sue polemiche prima contro la Chiesa cattolica, poi contro la massoneria. Ebreo fintamente conversitosi al cattolicesimo secondo quanto da lui stesso asserito, la vicenda della sua falsa conversione e del successo dei suoi libri contro la massoneria è narrata, con particolari che si discostano volutamente dalla realtà storica, nel romanzo di Umberto Eco Il cimitero di Praga, uscito nel 2010.

All'età di 5 anni fu iscritto in un istituto gestito da gesuiti, il che influì molto sulla sua formazione poiché lì trascorse tutta la sua infanza e sviluppò una grande disillusione sul cattolicesimo e instillò in lui l'idea della religione come socialmente dannosa. Inizialmente Taxil aveva pubblicato libri scurrili e anti-cattolici, fra cui dei testi sadomasochisti quali Les Debauches d'un confesseur, Les Pornographes sacrés: la confession et les confesseurs, e Les Maîtresses du Pape, che dipingevano le gerarchie ecclesiastiche come edoniste e sadiche. Il 28 febbraio 1881 fu iniziato in Massoneria nella loggia del Grande Oriente di Francia Le Temple des amis de l'honneur français ma ne fu escluso il 17 settembre dello stesso anno.

Il 14 aprile 1884 professò di essersi convertito dall'ebraismo al cattolicesimo, fu ricevuto solennemente nella Chiesa cattolica e ripudiò le sue opere precedenti. Nell'ultimo decennio del secolo scrisse una serie di libri e opuscoli in cui denunciava la Massoneria e accusava le logge di adorare il diavolo. Successivamente pubblicò con lo pseudonimo di Diana Vaughan un libro, Le Diable au XIX siècle ("Il demonio nel XIX secolo"), che raccontava le esperienze di quest'ultima in una setta massonica. Il libro ebbe un discreto successo di vendite, la sedicente Diana Vaughan però non comparve mai in pubblico e in seguito Taxil ammise che non esisteva, o, meglio, che il nome l'aveva preso in prestito dalla sua segretaria. Taxil arrivò a pubblicare anche un giornale dal titolo La France chrétienne anti-maçonnique ("La Francia cristiana anti-massonica"). Nel 1887 fu ricevuto in udienza da papa Leone XIII, che credette a lui e non al vescovo di Charleston, il quale aveva denunciato come false le confessioni di Taxil. Morì nella cittadina di Sceaux nel 1907.


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