Madruzzo Cristoforo Cardinale

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Cristoforo Madruzzo (Castel Madruzzo, 5 luglio 1512 – Tivoli, 5 luglio 1578) è stato un cardinale austriaco, principe vescovo di Trento nel corso del XVI secolo.

Di madre lingua tedesca, nacque da una famiglia della nobiltà trentino-tirolese. La sua formazione era però tipicamente umanistica e italiana, avendo studiato lettere, filosofia e giurisprudenza prima all'Università di Padova e successivamente a Bologna. Divenuto canonico, intraprese la carriera ecclesiastica grazie all'aiuto e alla protezione di Bernardo Clesio, vescovo di Trento.


Nel 1539, a seguito della morte del Cardinale Clesio,  il capitolo di Trento nominò Madruzzo vescovo della città, nonostante egli fosse molto giovane (aveva infatti 27 anni). Come vescovo e uomo legato alla corte imperiale dimostrò una discreta capacità politica e diplomatica, lavorando al servizio di Carlo V e della sua idea di Impero Universale, la cui unità derivava dall'appartenenza alla Cristianità, nonostante le sempre maggiori lacerazioni dovute alla Riforma protestante.

Sul piano interno, da principe trentino cercò di normalizzare i rapporti tra i Conti del Tirolo (che tentavano di inglobare il Principato trentino tra i loro territori) e il capitolo di Trento, che lui presiedeva in qualità di vescovo della città. Nel 1542 aggiunse alla cattedra di Trento anche quella di Bressanone. Il 7 gennaio 1545 venne nominato cardinale da papa Paolo III.

Nello stesso anno, il 13 dicembre, si aprì nel capoluogo trentino il Concilio di Trento, del quale fu uno degli organizzatori, sulle orme del predecessore Clesio. Anche in vista del concilio, Madruzzo continuò l'opera di rinnovamento urbanistico, architettonico e viario di Trento e della campagna trentina, ma lasciò anche un'eredità piuttosto pesante nelle finanze del piccolo Principato.

Oltre a curare gli aspetti logistici, Madruzzo intervenne nel dibattito conciliare, sostenendo come priorità da affrontare la riforma della disciplina e dei canoni di comportamento degli ecclesiastici, mentre proponeva di rimandare ad un secondo tempo la trattazione dei dogmi. Questo lo portò a scontrarsi con i cardinali legati alla curia di Roma, in particolare con il legato pontificio, il cardinale Gian Maria Ciocchi del Monte.

Nel frattempo le guerre di religione sconvolgevano l'Europa e in particolare il Sacro Romano Impero Germanico. Nel 1556 Filippo II lo mandò a Milano in qualità di luogotenente e governatore del Ducato di Milano. Resse Milano fino al 1558, quando rinunciò alla carica rattristato dall'accusa di peculato rivolta ad alcuni suoi collaboratori amministrativi.

Nel 1561 Pio IV lo nominò Legato nella Marca d'Ancona e in seguito governatore di Spoleto. Nel 1567, rinunciò definitivamente al Principato trentino in favore del nipote, il cardinale Ludovico Madruzzo. Morì il 5 luglio 1578 a Tivoli. La salma di Cristoforo venne tumulata nella cappella Madruzzo della chiesa di Sant'Onofrio a Roma.



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